Tutore per il polso: quando usarlo e quale scegliere

Francesco Smeraglia

Francesco Smeraglia

Tutore per il polso: quando usarlo e quale scegliere

Il tutore per il polso è uno strumento semplice ma estremamente efficace per ridurre il dolore, stabilizzare l’articolazione e proteggere tendini e legamenti durante le fasi di guarigione. Nel mio studio a Napoli lo prescrivo spesso come parte di un percorso integrato: non è una ‘soluzione magica’, ma, se scelto e usato nel modo corretto, può accelerare il recupero e prevenire ricadute. In questa guida spiego quando usarlo, come selezionare il modello giusto e come abbinarlo a esercizi e fisioterapia per ottenere il massimo beneficio.

Quando è indicato il tutore per il polso

Le indicazioni più comuni includono:

  • Sindrome del tunnel carpale (soprattutto notturna) – per mantenere il polso in posizione neutra e ridurre la compressione del nervo mediano.
  • Tendiniti/tenosinoviti (De Quervain, flessori, estensori) – per limitare i movimenti che irritano le guaine tendinee.
  • Distorsioni o micro‑instabilità legamentose (es. scafo‑lunato lievi) – per dare riposo meccanico ai legamenti.
  • Esiti post‑traumatici e post‑chirurgici – come protezione nelle prime fasi del recupero.
  • Artrosi radiocarpica o rizoartrosi – per ridurre i picchi di carico durante le attività manuali.

Tipologie di tutore: quale scegliere e perché

  1. Tutore rigido con stecca palmare – Limita flesso‑estensione, utile in tunnel carpale, distorsioni e nel post‑operatorio. Offre massima stabilità ma riduce la libertà di movimento.
  2. Tutore semirigido/elastico – Contiene senza bloccare, ideale per attività leggere e sport a basso impatto; ottimo nelle tendiniti.
  3. Tutore pollice‑polso (ortesi polso‑TMC) – Immobilizza anche il pollice; indicato in rizoartrosi e De Quervain.
  4. Tutore personalizzato termoformabile – Realizzato su misura, consigliato in patologie croniche, deformità o esigenze lavorative specifiche.
  5. Wrist wraps/supporti sportivi – Utili in sala pesi o calisthenics per brevi periodi, ma non sostituiscono un tutore clinico nelle fasi acute.

Criteri pratici di scelta

  • Diagnosi prima di tutto: senza diagnosi si rischia di mascherare i sintomi.
  • Grado di immobilizzazione: acuto = più rigido; subacuto/cronico = più mobile.
  • Comfort e taglia: un tutore scomodo non verrà indossato; prova sempre la misura corretta.
  • Contesto d’uso: lavoro d’ufficio, attività domestiche, sport, notturno: ogni scenario può richiedere un modello diverso.
  • Durata prevista: per periodi lunghi meglio materiali traspiranti e lavabili.

Come indossarlo correttamente (e quanto tenerlo)

  • Posiziona il polso in neutro (né flesso né esteso) e chiudi le fasce in modo uniforme: troppo stretto può comprimere nervi e vasi.
  • Usalo a blocchi: durante le attività dolorose e la notte (per tunnel carpale), evitando l’uso continuativo 24/7.
  • Togli il tutore per eseguire esercizi di mobilità e per l’igiene della pelle; asciuga bene prima di rimetterlo.
  • Se compaiono formicolio persistente, dita fredde o colorito bluastro, allenta o rivaluta il fitting.

Errori da evitare

  • Indossarlo tutto il giorno per settimane: favorisce rigidità e perdita di forza.
  • Sostituirlo agli esercizi: il tutore non rimpiazza la riabilitazione.
  • Stringerlo eccessivamente: aumenta il dolore o scatena formicolii.
  • Usare il modello sbagliato: per esempio un elastico in una distorsione acuta importante.
  • Continuare attività dolorose confidando nel tutore: va usato per proteggere, non per ‘forzare’ il polso.

Tutore + esercizi: la combinazione che funziona

Abbinare l’ortesi a un programma breve ma costante di esercizi accelera il recupero. Esempi (salvo diversa indicazione clinica):

  • Mobilità dolce: flesso‑estensione e deviazioni radiali/ulnari in range non doloroso, 2×10 al giorno.
  • Scorrimento tendineo: sequenze mano aperta/pugno/‘uncino’ per 2×10.
  • Rinforzo isometrico: pressioni leggere del palmo sul tavolo, tenuta 5–8 s × 8–10 rip.
  • Stretching flessori/estensori**: mantenere 20–30 s, 2–3 serie.
  • Ergonomia: mouse verticale, tastiera rialzata, manici più spessi per ridurre i picchi di carico.

Domande frequenti

  • Devo indossare il tutore anche di notte?
    Sì nel tunnel carpale; in altre condizioni solo se indicato e se il dolore notturno è presente.

  • Per quanto tempo al giorno?
    Usi mirati a blocchi: durante attività scatenanti e, se consigliato, la notte. Evita l’uso continuo.

  • Posso guidare con il tutore?
    Sì con i modelli semirigidi; evita se limita troppo la presa o i riflessi.

  • Il tutore indebolisce il polso?
    Solo se abusato. Alterna sempre periodi senza ortesi ed esercizi di rinforzo.

  • Meglio rigido o elastico?
    Dipende dalla diagnosi e dalla fase. Acuto/infiammatorio: più rigido. Cronico/funzionale: più mobile.

  • Serve su misura?
    Utile nei casi cronici complessi; spesso un buon modello standard è sufficiente se calzato correttamente.

  • Lo posso comprare online?
    Sì, ma verifica taglia e caratteristiche. Meglio provarlo o farti guidare dallo specialista.

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